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Gli aumenti di capitale

Operazione di carattere straordinario che modifica il capitale sociale

di Daniele Tortoriello

Iniziamo l’analisi degli aumenti di capitale attraverso l’illustrazione dei principali aspetti tecnico-teorici in modo da iniziare a prendere confidenza con questa tipologia di operazioni. Passeremo poi all’analisi di alcuni esempi pratici.

 

L’aumento di capitale è un atto o un’operazione di carattere straordinario nella vita di una società in quanto, andando a modificare il capitale sociale, determina una variazione dell’atto costitutivo e deve essere deliberato dall’assemblea in seduta straordinaria. Può essere realizzato o con la modifica del patrimonio netto (aumento a pagamento) o con la semplice imputazione di riserve o fondi di bilancio (aumento gratuito). In entrambi i casi l'aumento può aver luogo con l’emissione di nuove azioni o con l’aumento del valore nominale dei titoli in circolazione.

L'EMISSIONE DELLE NUOVE AZIONI

Una volta deliberato l’aumento di capitale, la società procede all’emissione delle nuove azioni, che sono offerte in opzione ai soci in maniera proporzionale ai titoli posseduti, attraverso il diritto di opzione, al fine di mantenere inalterato il potere decisionale in ambito sociale o di essere compensati dalle eventuali perdite patrimoniali conseguenti all'operazione. Tale diritto viene attribuito anche ai possessori delle obbligazioni convertibili attraverso il rapporto di cambio e ai possessori di warrant.

AUMENTI DI CAPITALE A PAGAMENTO

Gli aumenti di capitale possono essere realizzati mediante tre modalità. La prima di esse, che costituisce la fattispecie più diffusa, si definisce aumento di capitale a pagamento (in questo articolo un esempio numerico) e avviene quando la sottoscrizione di nuove azioni è subordinata al pagamento di un corrispettivo, fissato in base a un prezzo di collocamento delle nuove azioni, che è compreso tra il valore nominale e quello di mercato (non si è disposti a sottoscrivere azioni per un valore superiore al prezzo di mercato).

 

Naturalmente, avvenuta l’emissione delle nuove azioni, tutti i titoli avranno lo stesso prezzo compreso tra quello delle vecchie azioni e quello di emissione delle nuove. Il nuovo valore dei titoli è quindi inferiore a quello precedente essendo riferito però a un numero maggiore di titoli. L’azionista delle società può decidere di sottoscrivere le nuove azioni, esercitando il diritto di opzione, oppure può vendere sul mercato il diritto di opzione relativo in modo da compensare la perdita di valore delle sue azioni. La prassi vuole che una società deliberi un aumento di capitale a pagamento essenzialmente per due ragioni: fabbisogno di liquidità per investimenti, ricostituzione del capitale sociale a causa di una situazione finanziaria negativa.

AUMENTO DI CAPITALE GRATUITO

La seconda modalità con la quale è possibile effettuare questo tipo di operazione si definisce aumento di capitale gratuito che avviene assegnando gratuitamente nuove azioni ai vecchi azionisti con un rapporto di cambio prestabilito. L’aumento gratuito può essere effettuato anche intervenendo sul valore nominale delle azioni esistenti aumentandolo. L’aumento si ottiene trasferendo semplicemente delle quote di bilancio dalla voce “riserve” alla voce “capitale sociale”; in questi casi si parla anche di aumento di capitale nominale.

 

Nel caso in cui si emettano nuove azioni, il valore del titolo in Borsa scenderà poiché, evidentemente, lo stesso capitale risulterà frazionato su un numero maggiore di azioni. L’investitore deve però fare attenzione al fatto che la discesa è solo apparente in quanto il minor valore di mercato dell’azione è compensato da un maggior numero di titoli in possesso degli azionisti.

AUMENTO DI CAPITALE IN FORMA MISTA

Terza e ultima modalità con la quale effettuare l’operazione è l’aumento di capitale in forma mista; come suggerisce il termine l’operazione sul capitale è composta da una offerta di titoli a pagamento e da un’assegnazione gratuita di nuove azioni.

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