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IntesaSanpaolo, i conti del 1° trimestre 2024

IntesaSanpaolo ha confermato le previsioni finanziarie relative al 2024 e le indicazioni sulla futura politica di remunerazione degli azionisti.

di Redazione Soldionline 3 mag 2024 ore 13:09

intesa-sanpaoloIntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2024, che, a detta del management, evidenziano la capacità dell'istituto di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 2,3 miliardi di euro, pienamente in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per l’anno in corso.

IntesaSanpaolo ha confermato le previsioni finanziarie relative al 2024 e le indicazioni sulla futura politica di remunerazione degli azionisti.

 

IntesaSanpaolo, ricavi e redditività nel 1° trimestre 2024

Nel dettaglio, IntesaSanpaolo ha terminato i primi tre mesi del 2024 con un utile netto contabile di 2,3 miliardi di euro, in aumento del 17,6% rispetto agli 1,96 miliardi contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno.

Il risultato della gestione operativa è salito del 18,2%, passando da 3,52 miliardi a 4,16 miliardi di euro. Il cost/income ratio nei primi tre mesi del 2024 è stato pari al 38,2%, rispetto al 54,4% del 4° trimestre 2023 e al 41,9% del 1° trimestre 2023.

I proventi operativi netti hanno raggiunto i 6,73 miliardi di euro, in aumento dell’11,1% rispetto ai 6,06 miliardi dei primi tre mesi del 2023, in seguito a maggiori interessi netti (+20,8% a 3,93 miliardi).

 

IntesaSanpaolo, gli aggregati patrimoniali a fine marzo 2024

A fine marzo 2024 il Common Equity Tier 1 ratio a regime (calcolati deducendo dal capitale 1,6 miliardi di euro di dividendi maturati nel 1° trimestre e 1,7 miliardi di buyback da avviare a giugno 2024) è risultato pari al 13,3%, rispetto al 13,7% di inizio anno, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nell’orizzonte compreso tra il 2° trimestre 2024 e il 2025.

Sempre a fine marzo 2024 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 423 miliardi di euro, in diminuzione dell’1,5% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 5,9% rispetto al 31 marzo 2023 (in diminuzione dello 0,2% rispetto al 4° trimestre 2023 e del 3,5% rispetto al 1° trimestre 2023 considerando i volumi medi di periodo).

Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 4,96 miliardi di euro, in diminuzione dello 0,2% rispetto ai 4,97 miliardi del 31 dicembre 2023. In quest’ambito, i crediti in sofferenza erano aumentati a 987 milioni di euro, dai 937 milioni del 31 dicembre 2023, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,2% (0,2% al 31 dicembre 2023) e un grado di copertura al 73% (72,4% a fine 2023).

IntesaSanpaolo ha segnalato che al 31 marzo 2024 le operazioni di finanziamento con la BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari a circa 9 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III.

 

IntesaSanpaolo, le stime per il 2024

IntesaSanpaolo ha confermato le indicazioni finanziarie relative al 2024.

Per l’intero esercizio, il management prevede una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento dagli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla posizione dell’istituto nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory.

I costi operativi sono previsti stabili, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale.

L’utile netto è stimato superiore agli 8 miliardi di euro nel 2024 e nel 2025.

 

IntesaSanpaolo, remunerazione degli azionisti

IntesaSanpaolo ha fornito alcune indicazioni sulla futura politica di remunerazione degli azionisti.

In particolare, l’istituto ha ribadito un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al biennio 2024/2025 rispetto all’importo relativo all’esercizio 2023. Non sono escluse ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.

A questo si aggiunge un buyback per un ammontare di 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024.

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