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Come le emozioni possono condurre a fare cattivi affari quando si investe

Investire è un’attività razionale, fondata sul calcolo di un ritorno atteso per il futuro. Le emozioni sono quindi cattive consigliere: per un’allocazione profittevole è bene mantenere lucidità

di Redazione Soldionline 29 lug 2020 ore 10:26

investire-risparmiInvestire è un’attività razionale, fondata sul calcolo di un ritorno atteso per il futuro.

Le emozioni sono quindi cattive consigliere, perché per un’allocazione profittevole è bene mantenere lucidità e una certa freddezza. Essendo parte della natura umana, tuttavia, le emozioni non possono essere bandite e chi investe deve quindi evitare quanto più possibile di restarne soggiogato. Euforia e depressione, in particolare, appaiono come le due emozioni in cui più facilmente si può incorrere in base ad un andamento positivo o negativo del proprio investimento.

 

I mercati non sono una roulette, ma la roulette può insegnare

Conseguire un profitto è lo scopo di ogni investimento ed è pertanto ovvio che l’effettivo conseguimento di quel profitto doni soddisfazione. La fiducia che si acquista in se stessi nell’aver capito come si sarebbero mossi i mercati non significa però essere infallibili. All’opposto, aver registrato una perdita non deve indurre a credere che i mercati siano qualcosa fuori dalla propria portata, sui quali non si è in grado di avventurarsi. I mercati sono per loro natura caratterizzati da volatilità, sono continuamente mutevoli, e proprio questa loro volatilità è ciò che permette di ottenere rendimenti; nessuno, di contro, è in grado di prevedere esattamente tutto quello che accadrà. Se così non fosse, se i mercati seguissero un trend costante e scontato in partenza o se qualcuno fosse in grado di sapere esattamente cosa accadrà e quando, verrebbe meno quella volatilità che crea lo spazio per investire.

I mercati non sono la roulette di un casinò: sono fondamentalmente meno aleatori e operano su tempi tendenzialmente meno immediati. Come una roulette, però, i mercati si basano sulle probabilità che determinati avvenimenti accadano, si basano cioè sulle cosiddette aspettative razionali. Se i giocatori più esperti osservano le sequenze di numeri vincenti e la frequenza con cui escono, chi investe deve analizzare i cosiddetti fondamentali di quanto viene scambiato sui mercati, perché i fondamentali rappresentano un buon indice predittivo dell’andamento futuro di un possibile investimento. Si tratta, appunto, di non lasciarsi trascinare da euforia o depressione, ma di mantenere invece lucidità. Un investimento profittevole è frutto di un’analisi e di una previsione corretta (operazioni meno difficili di quanto non sia calcolare la probabilità che sulla roulette esca un certo numero), un investimento risoltosi in una perdita è invece frutto della sottovalutazione di elementi che dovevano essere maggiormente ponderati (tenendo presente che l’imprevedibile, come insegna anche quanto successo con Covid19, non è di per sé impossibile).

 

Anche i mercati provano emozioni

Poiché fondamentalmente non fanno altro che rispecchiare le aspettative degli investitori, anche i mercati patiscono le emozioni. Le bolle speculative nascono dall’entusiasmo, cioè dall’eccesso di fiducia, che gli investitori nutrono verso determinati titoli o settori (ad esempio le dot.com a cavallo del nuovo millennio) e scoppiano non appena qualcuno osserva che ‘il re è nudo’, cioè che sui mercati non esiste un moto perpetuo verso una costante acquisizione di valore. I crolli in Borsa nascono al contrario da ondate di panico che seppur possano prendere le mosse da validi motivi finiscono per amplificare la distruzione di valore. Nell’uno come nell’altro caso, occorre evitare il cosiddetto ‘effetto gregge’ e pensare che se così fan tutti una ragione ci sarà ed è bene accodarsi. Nel caso di una bolla in via di formazione, la via da seguire è dunque quella del sell prima che siano altri a farlo e a innescare un’inversione di tendenza; nel caso di un crollo si tratta di capire se è veramente il caso di vendere piuttosto che aspettare una ripresa oppure, dal lato opposto, di valutare quando il calo dei prezzi renda conveniente comprare.

Le emozioni, in sostanza, sono ciò che si potrà andare a cercare una volta portato a termine un buon investimento. Finché si vestono i panni degli investitori vale invece il detto secondo cui la calma è la virtù dei forti.

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