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Covered Warrant: istruzioni per l’uso

Le regole per evitare pericolosi effetti collaterali

di Mirco Leonelli
Investire in Covered Warrant implica, specialmente per chi li usa per attività di puro trading, seguire una serie di semplici ma rigorose regole che, se rispettate, possono limitarne i potenziali “effetti collaterali”. Vediamo le più importanti.

I CW, come qualsiasi strumento “derivato”, espongono l’investitore a elevate potenzialità non solo di guadagno ma anche di perdite. Queste ultime, pur essendo limitate al valore del capitale investito, sono molto più frequenti di quanto non si possa pensare, specie se chi investe nello strumento lo fa con superficialità, senza rispettare una serie di semplici ma rigorose regole. Vediamole nel dettaglio.

  1. Trasmettere ordini con un limite di prezzo e accertarsi che lo stesso sia coerente con il reale valore dello strumento. Data la natura estremamente volatile dei prezzi dei CW, è vivamente consigliabile trasmettere ordini limitati indicando il prezzo massimo che si è disposti a pagare e/o il livello minimo di prezzo che si vuole ricavare dalla vendita dello strumento. Prezzo che deve essere anche coerente con il valore attuale dello strumento. Il mercato finanziario infatti non è la Caritas: chi si aspetta regali/sconti o condoni ha sbagliato mercato e questo è tanto più vero nel mondo dei CW, dove aleggiano operatori pronti ad approfittare di ogni errore o distrazione. Inserire per esempio un buy prima della negoziazione continua (p.e. alle 8.45 della mattina) con un limite di prezzo troppo alto rispetto al valore reale dello strumento (per non parlare di un ordine al mercato ovvero senza limite di prezzo), può comportare un acquisto a tale prezzo. Molto meglio aspettare la negoziazione continua che parte alle 9,05 e accertarsi del prezzo denaro-lettera (acquisto-vendita) che il market maker è obbligato ad esporre. Si ha così un’idea più precisa del valore dello strumento e si evita di pagarlo un prezzo eccessivamente alto.
  2. Gestire un numero limitato di posizioni.Acquistare un numero troppo alto di CW o strumenti similari può comportare un eccessivo impegno in termini di tempo e risorse. Si rischia di perdere di vista i fattori che influenzano il prezzo dei vari strumenti e farsi scappare di mano la situazione complessiva del portafoglio.
  3. Controllare almeno due volte al giorno il valore di mercato dei CW posseduti.
  4. Fissare livelli di stop loss e take profit. Nel momento in cui si effettua un investimento speculativo (e non di copertura) è buona norma fissare in anticipo la perdita massima in conto capitale che si è disposti a sopportare oltre, nel caso in cui il mercato volga a proprio favore, il livello dove prendere profitto. Successivamente però, è indispensabile essere disciplinati: vendere in perdita non fa mai piacere ma a volte è necessario per evitare “danni” ulteriori e maggiori.
  5. Non mediare il prezzo in situazione di perdita in conto capitale. Sul mercato azionario è pratica comune acquistare titoli a prezzi via via decrescenti per abbassare il prezzo medio di carico. Se questa cattiva abitudine è sconsigliabile nel mondo azionario, lo è ancora di più per il mondo dei derivati. Ricordatevi che più lo strumento si avvicina a scadenza e più la perdita della componente “valore temporale” dello stesso è alta e tende ad accelerare.
  6. Per la ragione di cui sopra, meglio vendere prima della scadenza (e, nel caso dei CW di stile americano, preferire la vendita sul mercato all’esercizio dell’opzione) per evitare di perdere totalmente la parte di valore chiamata “valore temporale”.
  7. Scegliere CW liquidi, con spread denaro-lettera contenuto e, soprattutto, confrontare, dove possibile, i prezzi esposti da emittenti diversi sullo stesso tipo di CW; si possono trovare differenze anche rilevanti. Esiste a tale proposito un parametro di valutazione che permette di “depurare” il prezzo di un CW dagli altri fattori, consentendo di paragonare due o più strumenti con caratteristiche anche non perfettamente identiche; tale parametro è la volatilità implicita dell’attività sottostante “prezzata” dal market maker. Più è bassa, più il CW è potenzialmente a buon mercato.
  8. Ultima ma non meno importante: conoscere le caratteristiche del prodotto e le regole del mercato. Questo è tanto più vero quanto più si approcciano strumenti volatili e complessi come i CW o i derivati nel loro complesso. 

Mirco Leonelli

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