IPO in aumento in Europa: verso un record nel 2024?

Chiara Robba - head of LDI Equity di Generali Asset Management - ha evidenziato come il rally dei mercati da ottobre dell’anno 2023, con l’Eurostoxx che è salito del 24%, di cui 9,8% da inizio 2024, e lo STOXX Europe salito del 19% (7% da inizio anno), abbia creato delle aspettative di ritorno delle IPO dopo un paio di anni piuttosto sottotono. Chiara Robba ha indicato come, guardando alle operazioni di quotazione in borsa in Europa nei primi mesi del 2023, si può notare che ci sono state ben 21 IPO per un controvalore di 4,8 miliardi di euro complessivi.

L'esperta ha spiegato che, confrontando i dati da inizio 2024, grazie ad una buona performance dei mercati, sostenuta da dati macroeconomici migliori delle attese, da una stagione dei risultati che non ha portato grosse sorprese negative, e da un ottimismo riguardo il contenimento dell’inflazione che dovrebbe portare le Banche Centrali a ridurre i tassi di interesse a inizio estate, il numero di IPO è aumentato del 24% attestandosi a un valore di circa 6 miliardi.

"Il clima di incertezza macroeconomica, con attese di recessione negli USA che poi sono state smentite dai numeri con un PIL 2023 che dovrebbe attestarsi intorno al 2,5% , e tassi di interesse ancora elevati nelle principali mercati sviluppati, avevano già ridotto complessivamente del 33% il mercato globale delle IPO durante tutto il 2023," ha precisato Chiara Robba. Inoltre, l'Europa e l'Asia erano state particolarmente impattate (-51% e -44% rispettivamente secondo uno studio di EY), secondo l'esperta mentre gli stati Uniti erano riusciti ad incrementare del 155% il valore delle IPO a  22,7 miliardi di dollari (quasi tre volte il livello di 8,9 miliardi nel 2022) grazie per esempio ad IPO legate all’intelligenza artificiale (Arm nei semiconduttori).

Inoltre, Chiara Robba ha analizzato la situazione in Italia, notando come il 2023 abbia visto in Borsa Italiana circa una quarantina di IPO e ammissioni, tra cui Lottomatica e Ferretti (dual listing).

L'esperta ha spiegato che i tassi di interesse elevati e l’incertezza sulla loro traiettoria nel 2023, hanno ulteriormente reso difficile la valorizzazione degli attivi oggetto delle IPO: quando i tassi passano da 0,5% al 5% il valore di una società può addirittura dimezzarsi in alcuni casi. "È stato questo il motivo per cui abbiamo visto dei casi di società che hanno rinunciato o posticipato i loro progetti di quotazione (Plenitude, CVC, Ampere)," ha precisato Chiara Robba.

L'esperta ha concluso affermando che, con un'economia statunitense che sta andando verso un soft landing e quella Europea che dovrebbe recuperare a partire dalla seconda metà dell’anno, e con un probabile taglio dei tassi di interesse intorno al mese di giugno sia per la Fed che per la BCE, è possibile che la tendenza positiva di IPO che abbiamo visto nel primo trimestre, possa accelerare.